La signora degli ulivi

– No, non mi va di giocare con te. Ma sei masochista o cosa?
“Brucia” con me o con chiunque tu voglia ma fallo, non lo capisci che così “muori” dentro?
Lui era stato davvero duro con lei quella sera…
Voleva scuoterla dall’apatico torpore in cui si era rifugiata…
– Tu non capisci, non capisci! Cosa vuoi che faccia, eh?
Lei piangeva. Lui non la vedeva, quindi non poteva saperlo e continuava ad inveire contro di lei. La voce alterata dalla tensione di quella loro lunga conversazione.
– Ma cosa vuoi da me?
Così mi allontani, lo sai, vero? – Lei non rispose.
Lo fece solo il mattino dopo.
– Mi perdoni?
– Ti perdono solo se mi mandi un bacio!
Ciao, piccola, ti porterò con me tutto il giorno…
La sua voce le arrivava dritto al cuore e…
Quello sfarfallio…
– Sai, la tua voce…Mi fa svolazzare le farfalline nello stomaco!
Disse la “signora”…
E lui, sfacciatamente concluse…
– Lo so, piccola, lo so!!!!
Poca voglia di fare, di agire. La giornata si era trascinata senza alcun entusiasmo.
Solo lui nella testa! La sua voce. Il suo viso.
Mentre la sera iniziava a fare capolino tra le ombre, la “signora” sedette all’ombra degli ulivi, la pelle liscia splendente di sole, le gambe nude sfacciatamente esibite.
I lunghi capelli annodati sulla nuca. Una ciocca ribelle continuava a caderle sugli occhi. «Li avrebbe tagliati» – pensò infastidita.
Tra le mani, un libro. Il suo autore preferito.
Si abbandonò all’estasi che quella pace le procurava. Aliti di vento si insinuavano sotto la gonna leggera. Sola. La natura intorno.
Le ombre della sera. E, sotto i suoi occhi, le “parole”…

 

Opera pubblicata nell’Antologia del Concorso di Emozioni 2007

14 Commenti

  1. La versione integrale della Signora degli Ulivi. Un regalo. Con affetto.

    Quando scrissi questo racconto per l’antologia del Manuale di Mari le richieste erano ben precise : non doveva superare un precedentemente concordato numero di battute. Lo feci. E come una brava sartina, tagliai un po’ li’, un po’qui ma, il risultato non mi è mai piaciuto.Quello pubblicato su quel libro, e’ ovviamente, il risultato poco felice di quel minuzioso lavoro di taglio e cucito.Ma, ormai è andata.Del resto, senza quella esperienza, non avrei avuto l’opportunita’ di conoscere quello che è poi diventato l’editore di Lu- c’è ombra.

    Questa che posto in questo mio spazio è la versione integrale della Signora degli Ulivi. A me piace di piu’ anche se, credo che la signora di cose da raccontare, ne avrebbe ancora tante…

    -No, non mi va di giocare con te . Ma sei masochista o cosa?
    “Brucia” con me o con chiunque tu voglia ma fallo, non lo capisci che così “muori” dentro?
    Lui era stato davvero duro con lei quella sera…
    Voleva scuoterla dall’apatico torpore in cui si era rifugiata…
    -Tu non capisci, non capisci! Cosa vuoi che faccia, eh?
    Lei piangeva. Lui non poteva vedere le sue lacrime e, continuava ad inveire contro di lei. La voce alterata dalla tensione.
    -Ma cosa vuoi da me?
    Così mi allontani, lo sai, vero?
    Lei non rispose. Riagganciò . Si rifugiò tra le lenzuola mentre piccoli singhiozzi le scuotevano l’anima.
    – Mi perdoni? – La sua una tenera supplica. Lo aveva chiamato non appena le luci dell’alba iniziarono a lambirle gli occhi ancora umidi. Aveva trascorso la notte in insonne veglia. Lui le chiedeva coraggio.Cosa che lei mai avrebbe avuto .Lei era costantemente in bilico tra sogno e realtà . E lui era stanco di essere solo “sogno”…
    – Ti perdono lo sai. Come sempre …
    Ciao, piccola, ti porterò con me tutto il giorno…
    La sua voce le arrivava dritto al cuore . Era calda, sensuale. Le scorreva dentro . La faceva vibrare. La eccitava.
    E quello sfarfallìo…
    Glielo disse in un sussurro ovattato :
    -Sai, la tua voce…Le “farfalline” mi si agitano dentro.
    Innamorata ? No. Di più. Pazza. Completamente.
    -Lo so, piccola, lo so ! – rispose lui salutandola –
    Lei lo inteneriva. Ma le faceva rabbia .Costantemente in fuga .Da lui ma soprattutto da se stessa..
    La giornata si era trascinata senza alcun entusiasmo. Era rimasta lì, tra le lenzuola fresche di bucato. L’aria era mossa appena dalle pale del ventilatore a soffitto . Profumo di pane appena sfornato. Odore di ulivi, di mare. Lingue di luce penetravano appena dalle persiane socchiuse.

    Solo lui nella testa! La sua voce. Il suo viso.
    Lei , donna del Sud impaurita. Amareggiata. Risentita. Desiderava svestirsi di quegli abiti troppo scuri . Si guardava allo specchio accarezzando le sue forme generose e s’immaginava vestita di veli trasparenti, femminili abiti seducenti. Urla di bimbi nel cortile. Chiacchiere di comari. Panni stesi al sole.

    La sera iniziava a farsi strada tra le ombre e, la “signora” sedette a piedi nudi sull’erba umida, gli ulivi a cingerle i fianchi. La pelle liscia splendente di sole, le gambe nude sfacciatamente esibite. Soffi di scirocco le sfioravano le labbra dischiuse come in attesa di baci – Vorrei tu fossi qui , tra le mie braccia ! Vorrei amarti qui, sotto quella quercia !-
    I lunghi capelli annodati sulla nuca. Una ciocca ribelle continuava a caderle sugli occhi. – Li taglierò. Corti! – pensò infastidita.
    Tra le mani, un libro. Il suo autore preferito..
    Aliti di vento si insinuavano sotto la gonna leggera. Sola. La natura intorno.
    Le ombre della sera. E , sotto i suoi occhi, le “parole”…

  2. Un racconto che ti lascia con il fiato sospeso, questo. L’ho letto tutto d’un fiato in occasione nell’Antologia e l’ho riletto con grande piacere qui.

    COmplimenti
    marilena

  3. Ringrazio tutti per i commenti a cui solo ora ho la possibilita’ di poter rispondere (problemi di connessione)
    Devo essere sincera : non amo particolarmente questo mio breve racconto .Questo perche’avrei voluto poter “trasmettere ” di piu’ ma, non credo di esserci riuscita come avevo in mente…
    La “Signora degli Ulivi” e’ una donna del Sud che “avrebbe tanto da dire e da dare ” ma, rimane li’, inerme ,in attesa, tra le “sue parole”…

    E fa rabbia, non credete?

    Grazie…
    Lucretia Maggi

  4. Racconto scritto con grande maestria.
    Dice bene Nicla, racconta molto di più. Scorgo quel momento della sera in s’avvera la vita, tutto perde i contorni del giorno, del quotidiano e assume quelli più autentici della notte. Soli, silenzio intorno a noi e “quello sfarfallio” nell’anima…

  5. Racconto piacevole, autentico, stile fluido, i dialoghi veri. Racconto breve scritto molto bene, che tra le righe narra molto di più. Bello il finale con lei, da sola, con un libro in mano. La lettura, la riflessione… Una pausa tra le vicende d’amore…

    Nicla Morletti

  6. Certo che l’amore ci rimbanbisce di brutto!
    Sei stata bravissima la tua descrizione ci ha permesso di gustare ,come davanti ad uno schermo, questa scena .
    Complimenti Ambradorata

  7. Rileggo con piacere questo tuo racconto originale e la sua eccezionale chiusa, resa tale dalle virgolette che racchiudono la parola “parole”, con i puntini di sospensione poi… il mio cuore sfarfalla nei ricordi! Complimenti!

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