Tu hai un corpo che ti tocca esser bella
ed i segni ed i tratti severi
sul tuo fondoschiena
la tua pesantezza
che fa dolce il tuo sorriso e lo sguardo.
Grazie
se non cerchi l’espressione che atteggia
se non imbrogli la voce per sembrare più bella
se non hai letto nelle sere d’estate
che quei libri che ti discorron nel sangue
e la pelle sincera
delle tue mani.
Grazie se non cerchi l’eccesso
se non muovi le labbra
quando porti la sigaretta alla bocca
se non confondi la tua vita in un gesto
che diventa finzione.
Io vorrei abbracciarti per come fumi e poi guardi
e per come affronti i miei silenzi ed ascolti
anche gli altri parlare:
essere il sospiro di chi ti accarezza,
l’ombra della tua gentilezza che separa
l’essere bravi a vivere
dal capire la vita –
– vorrei guardarti
come si guarda un bambino.
***
Immagine: Autunno di Lerri Baldo, particolare


