Provo a rintracciare i tuoi gesti …

Provo a rintracciare i tuoi gesti in mezzo alla folla.

Cerco tuo sguardo, le tue mani, i tuoi passi …

e ti vedo senza vederti, insieme agli altri che passano.

Persa in mezzo agli altri… incontro te.

Nella pelle di tanti, tocco te … senza toccarti,

ti sento … senza sentirti.

Ti fai presente nella tua assenza.

La tua ombra arriva dappertutto …

Hai lasciato le tue orme come i scarabei, le farfalle

e le formiche che fecondano la terra umida del mondo.

Son tanti i pensieri seminati da te,

che i miei campi fioriscono pieni dei tuoi ricordi

ed io stringo tra le braccia fasci di frumento

raccolti dopo le tempeste per abbellire la mia casa

con l’aroma dei tuoi grani, con il sole del tuo mattino.

Giorno dopo giorno ti piango e ti rido …

in un’eterno duello con il destino,

mentre provo placare la mia fame di vita, di luce …

fame del tuo letto, della tua pelle, del tuo pane.

7 Commenti

  1. Grandissimo esordio di un nuovo autore.

    Joyceline, sul tema della “presente assenza”, ci regala una bellissima poesia che merita una citazione speciale, anche considerando che si tratta di un’amica straniera che scrive per noi in italiano e lo fa praticamente senza errori.

    Grazie di cuore Joyceline.

  2. Bellissime le tue parole, intense. La presenza nell’assenza del soggetto d’amore, la sua voce ascoltata nel silenzio o in mezzo a una folla, la senti lo stesso, perchè è dentro di te.

    Anto

  3. sono affascinata da queste immagini forse perchè romanticamente vorrei che la vita ce ne regalasse qualcuna al di fuori dei film..l’immagine dei fasci di frumento è davvero magistrale

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