Tra cristalli di sabbia

“Insieme in un unica veste
Fatta di acqua
di sale di nuvole e di sassi
Unica veste
per fluire lenti tra le onde del desiderio
nella nebbia del mattino
nei vermigli del tramonto
Unica veste per un’unica fragranza
sorriso di un respiro nel  tuo respiro”

Era una distesa sabbiosa, fatta di dune e piccoli cristalli di sale, lui stava li sdraiato sulla sabbia del deserto, galleggiava attraverso l’opacità che diventa man mano più trasparente. Una luce dorata e violenta lo avvolgeva, il suo corpo confuso dai contorni di sale si plasmava e prendeva una nuova forma nei miei pensieri. Sembrava stesse dormendo ad occhi aperti, seduto e immobile socchiudeva gli occhi leggermente, quasi a proteggersi dalla luce, il suo contatto con la sabbia lo avvicinava alle nuvole, sapeva volteggiare nel più sereno distacco tra cielo e terra, senza tensione, senza vincoli fisici; era apparentemente fermo, seduto su cristalli dorati eppure nuotava tra soffici soffi di vento e nuvole di ovatta. Nel suo respiro cadenzato ascoltavo i desideri, incantata dalle note della sua melodia silenziosa.

Mi avvicino ancora di più, i miei piedi affondavano nella sabbia senza emettere alcun suono, passi piccoli e lenti, scruto la distanza tra il mio corpo e il suo. Attorno a lui, una nube vermiglia e dentro essa, l’immagine di un ricordo su cui la mia volontà riposa. Seduta sulla distesa sabbiosa rivedo l’immagine di me stessa proiettata nel passato, io e lui, soli in una cornice di onde di sale e sabbia. Sospesi come funamboli su una fune mantenuta dalle nubi passeggiamo sulle dune di sabbia, le nostre mani l’una nell’altra, come figure in continuo movimento, come Dei alati che volteggiano nel tempo. Le sue braccia scivolano ai lati della testa e scendono tuffandosi tra i miei fianchi per poi risalire. Il suo movimento, come il planare di un gabbiano che risale ad arco, la mia essenza giocosa rimbalza oltre la forma che la contiene, al dì là delle linee e della fisionomia stessa. Fasci di colore ci avvolgevano, nelle sue mani vibrava tutta l’energia dell’universo. Dentro una nuvola di vapore, lui, con uno scatto afferra i miei capelli che scivolano come seta tra le sue dita, il mio sguardo, fissa senza contatto il suo movimento attorno al mio corpo. Sentivo il suo calore interno, come un’onda che sale e si rompe lungo la linea dei pensieri, respiro i suoi capelli appoggiando le labbra sulla sua fronte, nuoto fra vuoti e pieni seguendo il ritmo melodioso del desiderio, insieme, varchiamo le porte del reale, insieme, ci amiamo senza alcun preliminare, senza nessuna carezza, soltanto lui e io, nell’anima di un’unica essenza.

4 Commenti

  1. “Senza alcun preliminare”: questo mi ha colpito. Fiducia totale. Desiderio. Infine… “unica essenza”. Brava!
    Io di stelle te ne accendo cinque, mi piace davvero questa tua.
    Un saluto, Irene

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