Grandmother’s House

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    "la mia stanza da letto
    ha una parete a forma d’onda

    e
    mi addormento

    e
    sogno

    solo
    da quel lato"


    lo faccio da sempre.
    da quando abito qui.
    dai sei mesi che seguirono l’addio di mia nonna ai suoi grembiulini a fiori. che si cuciva da sè (perchè sono grassa, si scusava). perchè era una brava sarta, pensavo io.
    e da cinque anni, queste pareti vivono.
    mi cullano
    le sento incoraggiarmi (mangia, mangia). come faceva lei, quando ero bambino
    quando il mercoledì, andavo lì a pranzare. prima della piscina. e lei mi portava in tavola gli gnocchi
    dopo che avevamo riso
    dopo che mi aveva sgridato. perchè ancora… le rubavo quei quadratini crudi appena tagliati. l’attimo prima che finissero nella pentola della stregaccia. e affondassero. giù, giù. per poi risalire.
    e quando s’addormentava sulla poltrona, andavo a rilassarmi in camera sua
    una voce bassa alla radio trasmetteva sempre quelle piccole preghiere
    e la spegnevo
    e guardavo le madonnine tutte in ordine. in quella cunetta
    ne sceglievo una. ci toglievo la coroncina. mi bagnavo. pensavo… sarei diventato buono
    e guardavo la conca che le accoglieva.
    mi sembrava un’onda
    e ripensavo a me da piccolo. a mia sorella col foularino.
    e alle polpette di sabbia
    e alle grida della mamma (state buoni)
    e sorridevo
    allora mi buttavo sul lettone. e a pelle d’orso, mi addormentavo
    sognavo bambini coi capelli sottili
    azzurri come il cielo. quando respiri gioia
    sognavo torte di mele. la carezza stanca di mio padre, al ritorno dal lavoro. prima che dormissi

    ora… la casa è mia
    il mio letto è proprio sul lato opposto alla parete a forma d’onda
    ora… la mia vita è sconfusionata
    sono sempre di corsa. e… sebbene mangi spesso fuori nei ristoranti, non trovo gnocchi degni della nonna
    e…sì. le amiche non mi mancano. sono il "tipico-tipo-affascinante". ma sono single. niente bimbi
    ma quando torno la sera
    stanco
    o da una serata con gli amici
    sfrego i piedi sullo zerbino "BON JOUR"
    entro in casa
    ripongo le chiavi
    mi svesto
    mi guardo allo specchio
    mi dico "dai… hai fatto abbastanza per oggi"
    sorrido a me stesso
    riempio i polmoni d’ossigeno (come se dovessi andare sott’acqua)
    m’infilo sotto le coperte
    osservo quell’onda decorata di stelle
    ed è allora
    che lascio fuoriuscire l’aria. piano. piano
    sento entrare in me il profumo del pane alle cinque del mattino
    penso al rumore della moka che ha pronto il caffè (che mia nonna mi faceva assaggiare sul ciucio)
    e mi addormento leggero
    come avessi ad abbracciarmi
    due morbide ali

    8 COMMENTS

    1. A volte guardando “tipico-tipo-affascinante. ma sono single. niente bimbi” non si riesce a credere che anche lui abbia care le piccole cose, quelle che sanno di buono…

      Particolare il tuo stile…

    2. Il ricordo delle “cose buone” cerchiamo prima o poi nella nostra vita perché in quelle piccole cose è l’essenza delle cose e troviamo due morbide ali che ci abbracciano.

      Grazie Ilaria.

    3. E’ un’istantanea dolcissima…

      Riporta la mente alle cose buone e belle, alla semplicità dell’essere felici accanto a chi si ama.

      C’è tanta emozione tra le tue righe…originale anche questo tuo modo!

      piaciuta!

      Ti abbraccio

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