E bacio fu

Sfiorar di labbra
lieve come soffio
fiorì nell’anima
d’emozione sconosciuta
Sguardo nel bianco
variopinto di noi
mentre le dita tremanti
sfioravano chiome setose
Il tuo respiro nel mio
in un fondersi d’essenze
che ogni ritrosia vinse
in slancio d’azzurri voli
Sapore di zucchero e miele
ancora addolcisce
i giorni d’inverno e di gelo
nel ricordo mai spento

8 Commenti

  1. “Sfiorar di labbra
    lieve come soffio
    fiorì nell’anima
    d’emozione sconosciuta”
    ..già questo verso potrebbe esser lirica a sè stante… 🙂
    Molto intensa e sì sensuale, ma di quella sensualità fine, evanescente benchè profonda.. forse per quel fondersi d’essenze (rispondendo a Francesco, credo che il sentire femminile sia per certi versi differente dal sentire maschile 🙂 e questo, si vede anche nella poesia)
    Ti abbraccio
    Ars

  2. un ricordo bellissimo e struggente, un ricordo che ognuno di noi può rintracciare nel proprio vissuto e gioirne o anche soffrirne..non ha molta importanza, l’importante è averlo vissuto.
    Grazie

  3. Non mi dispiacciono per nulla questi tuoi versi con la loro sensualità ed un certo ritmo.
    Ma, (spero che tu non me ne voglia per quanto ti dico), tu sai fare decisamente di meglio.
    Personalmente ho sempre un sussulto quando in qualsiasi verso si parla di “essenze” e del loro fondersi. Senza entrare nel merito di discussioni filosofiche, non ritengo che sia compito della poesia nè in suo potere cogliere qualsiasi “essenza”. La poesia parla del reale, (del quotidiano), ed ha un suo modo di interpretarlo e comunicarlo. Perdonami, non è un appunto, ma semplicemente una provocazione per riflettere.

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