Fumo negli occhi

Stretta nel suo corto e leggero giubbino nero, Alessia, con i gomiti appoggiati alla ringhiera del balcone ed il viso rivolto verso il cielo, scruta la notte stellata. I suoi occhi vagano alla ricerca di una luna che non si fa trovare, così si accontentano di osservare le stelle.
– Ho fatto bene a portarlo con me – pensa riferendosi al giubbino comprato, con poca convinzione, qualche giorno prima  in occasione degli sconti – stasera il tempo non è tanto mite! Questo venticello poi…Brrr – ed abbracciandosi si strofina le braccia intirizzite – Ma almeno qui fuori si respira… –
E con la coda dell’occhio osserva la densa e soffocante nebbia che invade l’interno della sala. Luca non è ancora rientrato. Su gentile richiesta della padrona di casa, è andato con Giulio in pasticceria per ritirare il dessert, che per un imprevisto quest’ultima non ha potuto consegnare a domicilio.
E’ felice e serena insieme a Luca. Lui è gentile, premuroso, le vuole bene. La loro storia dura da qualche settimana, ancora forse è troppo presto per poterla definire “un grande amore” ma Alessia è sempre stata convinta che  il suo cuore avrebbe riconosciuto a colpo d’occhio “quello giusto”! E Luca lo è senz’ombra di dubbio. Fin da subito infatti si sono ritrovati a discorrere degli argomenti più disparati senza il minimo imbarazzo, come se si conoscessero da sempre e poi..sguardi languidi, piccole attenzioni, premure, ricerca d’intimità da una parte e dall’altra, hanno fatto il resto.
Quella sera Gaia ha organizzato una serata a casa sua, per riunire gli amici della comitiva che da lì a poco si sarebbe sicuramente sciolta o almeno ridotta a meno della metà. Ognuno dei componenti ormai ha i propri impegni familiari e lavorativi ed un’altra serata per stare di nuovo tutti insieme chissà quando sarebbe ricapitata.
– Ma quelli però – pensa Alessia desolata – sono amici di Luca. Non sono ancora miei amici! Non faccio parte di loro…-
Infatti non li conosce, a parte qualcuno superficialmente. Luca non avrebbe voluto lasciarla sola, ma alla richiesta dell’amica non ha potuto davvero sottrarsi. E poi sarebbe stato via solo per poco. Così Alessia tenta di inserirsi in quel clima d’intimità, cosa che le riesce per nulla semplice poiché è basato su ricordi che in nessun modo le appartengono. Si sente un’estranea. Ha l’impressione che la guardino come se fosse “un’aliena”. Si, proprio un’aliena, perché tutti, nessuno escluso, sembrano delle ciminiere! Fumano una sigaretta dietro l’altra. Lei invece non ha mai fumato, anzi odia da sempre il fumo anche se in quell’ultimo periodo, per quieto vivere civile, ha imparato ad essere più tollerante con i fumatori…
Nonostante le finestre aperte, l’aria in sala è diventata comunque irrespirabile per lei e per di più le irrita gli occhi. Per questo motivo si decide ad uscire fuori, sul balcone. Il suo sguardo si sposta dalle stelle alla strada sottostante, ogni qual volta sente un’auto passare.
Poi un braccio le cinge dolcemente la vita. Riconosce il calore. Luca è tornato. Sorride sollevata.
– Che fai qui fuori? – le sussurra baciandole un orecchio – Sei gelata…-
– Fammi capire… ti dà fastidio il fumo, non è vero? – continua Luca – Si, tu non fumi. Non credo di averti mai vista con una sigaretta da quando ti conosco…
Lei si gira e dolcemente scuote la testa dicendogli con aria ammiccante e falsamente imbronciata:
– Mi bruciavano e lacrimavano gli occhi, là dentro! –
– Oh… –  prosegue lui divertito – allora dobbiamo proprio rimediare… – E così dicendo inizia a baciarle delicatamente le palpebre ancora umide per poi andare alla ricerca delle labbra, mentre le sue braccia continuano a scaldarle il corpo intirizzito.
– Va meglio così ? – sussurra Luca divertito, tra un bacio e l’altro. Alessia non risponde, avrebbe potuto benissimo perdersi tra il calore di quell’abbraccio e la tenerezza di quei baci, se uno sgradevole odore non avesse dato vita a quel pensiero: – Deve aver fumato…- distogliendola da tutto il resto.
Scostandosi un po’ da lui, allora tenta un discorso: – Non riesco a capire perché si fumi. Le sigarette hanno un costo non indifferente, soprattutto dopo gli ultimi aumenti statali, ed oltretutto fanno male alla salute. Per non parlare anche dell’estetica! Ne risentono denti che ingialliscono, capelli che cadono, pelle che invecchia più rapidamente. E i sensi, soprattutto olfatto e gusto. E la mancanza di fiato che pregiudica la resistenza fisica. E il senso di dipendenza, dove lo mettiamo? Per esempio, l’altro sabato sera Giulio, che era rimasto senza sigarette, ha girato per ore come un pazzo tutta la città, per trovare un distributore che avesse la marca di sigarette che lui è solito fumare! Insomma secondo me fumare é come pagare per farsi del male. Senza alcun apparente beneficio. Lo trovo stupido…Si guadagnerebbe in tutto smettendo, no? –
Nota che Luca l’ascolta interessato e alquanto pensieroso. Alessia attende impaziente una reazione alle sue parole.
– Hai ragione – dice finalmente – dovrei proprio smettere. Avrei davvero tutto da guadagnare… – E così dicendo prende una sigaretta dal pacchetto e portandola alle labbra l’accende.
Alessia abbozza un mezzo sorriso, una smorfia quasi impercettibile e si gira a guardare ancora le stelle, aspettando che lui termini. In fondo ha perso solo una battaglia mica la guerra!
– Vale sempre la pena battersi per una giusta causa. E Luca lo è! – pensa infine tra sé sorridendo.

9 Commenti

  1. Bello il tuo racconto e comunque vale sempre la pena battersi per amore!.. lei si scosta da lui infastidita dall’odore…io comunque l’avrei abbracciato lo stesso:))

    Francy, mi piace tanto come scrivi!

    un abbraccio

    monica

  2. Sai Robert, non penso che tu abbia perso un occasione per dar coccole…anzi! Nel mio racconto lei infatti si discosta dall’abbraccio di lui proprio perché ha sentito un odore per lei sgradevole…

    ;D

  3. Lo so che l’ultima parte “stona” ma l’ho fatto apposta, per far pensare…

    A volte le cose si fanno così senza riflettere, non perché non si tenga all’altro ma perchè non ci si rende conto. Il vizio è un’abitudine ritenuta innocua per chi ce l’ha. Mi è capitato realmente di incontrare persone che dopo appena due secondi dall’aver detto: – Devo smettere, vorrei smettere – hanno acceso una sigaretta! E da lì è venuto fuori questo…

    Grazie a tutti…

    Francy 😀

  4. Anch’io ho fumato negli anni passati ma di solito, le volte che mi sono innamorato, ho smesso di fumare. Ho perso una occasione per dare coccole? Adesso poi non fumo più.

    🙁

    Racconto piacevolissimo Francesca, grazie 🙂

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