Settembre –
Mai prima
così amica mi fu la natura
nell’aspergere aromi sottili
e nitore d’aria serena
sui cristalli di mare
mentre il caldo ormai esausto
fa luogo a più fresche correnti
e non viste sui tronchi rugosi
le cicale si sono zittite
perché ormai il tempo loro è passato.
Gode il corpo disteso
del fresco calore autunnale
e la vita si attacca alla carne.
Le cicale son certo
la prossima estate
non viste sui tronchi rugosi
faranno scrosciare le ali
e di assordante frinire
canterà furiosa l’intera collina
mentre ancora gli ulivi si specchiano in mare.
Lì voglio tornare
assetato di sole
a scrosciar le mie ali
incurante dell’autunno incombente
perché ora
***********comunque
**********************è estate.
***
E dopo
E dopo,
*******non so.
Ne’ forse
mi importa saperlo
d’un tratto cambierà il mio tempo
senza alcuna coscienza
e non sarò più io.
E dopo,
*******non temo.
Né giudizi né vendette:
l’Universo non ha sentimenti
e non può far male.
***
Eternità
Le mie polveri
disperse al vento
diventeranno alberi
pesci acqua respiro d’amante
ed io sarò ancora lì
******************a vedere
perché quel piccolo pugno
di atomi neri
che oggi chiamate per nome
ieri erano alberi
pesci acqua respiro d’amante.
***
Mio padre
L’ombra ignota ti avvolse
************************inattesa
nella notte,
io lontano nel frenetico mondo
metropolitano
a prendermi cura di alibi
confortati da dottori troppo ottimisti
e invece no,
nessuno si accorse di nulla
al mattino non eri più lì.
Cercando nei tuoi occhi
ti avrei preso la mano
e forse l’anime nostre che
************************mai interamente
si aprirono amiche
avrebbero allora respirato insieme
colme d’affetto
e lieve e sereno sarebbe stato
***************************partire
Ma l’ombra ignota ti avvolse inattesa
e di una profondità mai vista e
*****************************disumana
era il buio in cui affondasti i tuoi occhi
con l’ultima coscienza
*********solo
né ti fu dato di serrar la mano
di chi restava
e con quel gesto suggellare il patto
per cui morte riconduce a vita.
Oggi ho racchiuso la tua mano
dentro alle mie,
***************padre,
così ch’io possa rinnovare il patto
quand’io a mia volta sarò giunto al fine.
***
Concerto annullato di Federico Lama – Gammarò Editore, 2011 – pag. 129
Il commento di NICLA MORLETTI
La poesia di Federico Lama è ricca di colore e musicalità misti ad una forte dose di sensibilità spirituale da far sì che essa penetri nel profondo dell’anima con l’irruenza e nello stesso tempo con la delicatezza di una sorgente limpida e generosa. Tutto questo è il libro: “Concerto annullato” di Federico Lama. I suoi versi sono velati da una mestizia che penetra profondamente negli animi fino a riuscire a strappare la commozione. Poesia pura che incanta, che si ama in silenzio in una visione umana ed autentica. Liriche che hanno il grandissimo pregio della sincerità, del pensiero spontaneo, del linguaggio spigliato e di una musicalità che è canto del cuore. Una lettura indimenticabile.