
Urla l’anima:
sono vuote le braccia
nell’albe fredde.
Ma giunge l’incolto mattino,
il cuore gremito d’attese.
Stretta di mani sconosciute:
contro i sobbalzi del respiro
il profumo d’altro che invade.
Presi dal vento
effluvi di glicine.
Tu-tum del cuore.
Gioco inizia ed è desiderio
tra sguardi di stelle attonito.
Strappo e stringo e dono cauta
mano cercata e poi sottratta.
Ma – per te – il timore crolla.
Occhi negli occhi
– coincidenza d’anime –
ora viviamo.


