Senza una parola

Non capivo il silenzio dei tuoi occhi

fermo su un no,

e quei rami sopra di noi, spogli e strani

su quell’albero primaverile

abbrancavano la mia speranza,

e volevo partire, andare verso un isola scomparsa,

remare sopra venti sconosciuti;

cercavo una parola sulle tue dita,

un sussurro sulle tue guance,

una sillaba sulle tue labbra,

ma niente fu scritto in quel nostro quaderno d’amore,

rimase un foglio bianco,

una pausa

lunga come l’immensità.

Così quelle fronde di ombre

stingevano quella primavera

e sentivo il battito di una vela del cuore,

che sarebbe partita, per un altro viaggio.


©
Claudioarch

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