L’amore oltre l’amore

(en archè estì o logos…)
Ed è forse sogno, la vita?

La vita conosce il sogno e la veglia…
Il giorno e la notte…
Per trovare le parole di vita che cercavo,
ho imparato a conoscere la misura esatta del mio cuore.
Il dolore mi insegnato ad amare
e l’amore, fattosi perfetto,
è diventato creazione
che vuol dire verità:
Verità, Conoscenza, Creazione.
In nomine
Patris
et Filii
et
Matris pulcherrimae

6 Commenti

  1. @Corrado
    Caro Corrado, ti ringrazio per il gentile e puntuale commento alla mia poesia “L’amore oltre l’amore”) sul Blog degli Autori.
    Vorrei, se mi è lecito lasciare una piccola postilla al tuo commento: “Se oltre l’amore non riesci a trovare che l’amore, vuol dire semplicemente che non sei mai andato oltre l’amore. E infine l’Amore, come la Fede è il mezzo, il percorso trascendente spesso costellato di sofferenza e dolore, che ha come Fine e Scopo il raggiungimento della Conoscenza e della Verità o, se preferisci, la Conoscenza della Verità. E tutto questo significa in una parola AUTO-CREATIVITÀ”.

    Se l’Amore e la Fede restassero fine a se stessi sarebbero un unico Mezzo senza fine e senza scopo: Sterile e Inutile
    E questo è esattamente ciò che l’umanità sta sperimentando in questi giorni: l’Amore, ridotto a misura dei bigliettini del Baci Perugina. Scriveva un grande scrittore francese, Louis Ferdinand Céline: “L’amore è l’infinito alla portata dei cani”.
    Se l’Amore si limitasse ad essere quello che gli uomini sperimentano da almeno un secolo (ma il processo regressivo è cominciato prima) Céline avrebbe assolutamente ragione. Soltanto superando la sfera dell’Amore per raggiungere quella della Conoscenza della Verità l’Amore trova giustificazione e si trasfigura. E anche questo stato di regressione distruttivo dove non c’è Ordine Spirituale né materiale e dove regna il caos, dove l’Amore è soltanto un bigliettino dei Baci Perugina e la Fede svanisce di giorno in giorno, anche questa situazione apocalitticamente distruttiva ha un suo Senso e una funzione positiva. La Natura e la Vita si rinnovano distruggendo quelle parti del passato che non servono più. Occorre che il seme muoia sotto la dura e fredda terra dell’inverno perché in primavera dalla terra nasca la nuova pianticella. Dalla distruzione, la Creazione… dal Nulla. E soprattutto la consapevolezza di partecipare a questo processo eterno.
    Ciao, pino

  2. C’è un detto medioevale, “Verum et pulchrum convertuntur”, La verità e la bellezza convergono, stanno insieme, camminano per mano…Grazie ciaopino.
    Un affettuoso saluto, Cecilia

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