La sua Poesia

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    photo «***»

    Le stagioni si erano rincorse, così come la vita stessa. Lui nel tempo trascorso aveva coltivato l’idea di lei, come si coltivano i fiori più rari; un sogno che aveva vissuto e che aveva adornato della poesia che lei gli aveva lasciato. Quel sogno era diventato il suo ricordo migliore che, in certe sere, sapeva riempire i vuoti improvvisi della sua anima. Altre volte era come una dolce melodia dal nome "nostalgia". E c’erano sere che il suo cuore aveva un pianto lento e silente come quando fuori piovigginava. E quando quella nostalgia si faceva più acuta, allora gli si velavano gli occhi.
    Un giorno si incontrarono per caso. Quando la vide, il cuore scartò un battito. Dissimulò il suo tumulto con l’affabilità di sempre e con un sorriso sincero. Trascorsero alcune ore a parlare di tutto. In ogni parola che usciva dalla bocca di lei, lui cercava il profumo della poesia che aveva coltivato. Ma le ore trascorsero, invano: in quella donna che aveva di fronte, della loro poesia, non era rimasta traccia.
    La salutò poi, dicendole che era contento d’averla rivista, le augurò ogni bene e felicità, le porse un bacio lieve.
    S’incamminò per la sua strada. Sulle labbra il sapore amaro di un sogno che l’aveva tradito.
    E non avrebbe più avuto, d’ora in poi, neppure il suo sogno da coltivare o su cui cullarsi o piangere, in certe sere…

    5 Commenti

    1. che bella che sei…con queste pennellate dolci che dipingono una visione vera dei sentimenti anche se agrodolci…

      Delicatezza dei toni…e grande morbidezza.Seta.

      Piaciuta.

      Ti abbraccio carissima

      @-,-‘–

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