Ciel tinto rosa

Striature rosa nel cielo verso ovest mentre sta tornando a casa. Fosse possibile accostare e scendere, proprio in quel punto un po’ alto della strada dove si ha l’impressione che la pianura si distenda lungo quel tramonto dai colori inattesi. Ma non può, e così continua a guidare e ad ascoltare quel piano che accarezza i minuti che restano, prima che arrivi a casa. Allora rallenta: uno stratagemma per avere più tempo. Più tempo, ora che il pensiero si fa finalmente fluido che sembra di scorgerne la consistenza, come se fosse materia. Un pensiero da toccare. La consapevolezza d’averlo. Dipanarlo. Chiarirlo. Tenerlo, lasciandolo libero d’andare. Macchine che sorpassano e le sfrecciano accanto. Ma dove corrono tutti? E lei rallenta, ancora. Ci sarebbe da lasciare andare l’auto dove vorrebbe, per non fermare questo dilatato momento d’intimità con il suo pensiero. Che non è un pensiero preciso, piuttosto un pensiero che racchiude il sentire della vita. Non riuscirebbe a spiegarlo. Ma non vuole nemmeno provarci, dopotutto, perchè le toglierebbe la concentrazione di quell’attimo. Ci sono singoli attimi che si vivono intensamente anche se solo stai pensando. C’è qualcosa di straordinario in questo. Nel rettilineo che le si dispiega davanti, una fila di lumini rossi s’accendono. Frena. Dolcemente. Svolta. Pochi metri e poi parcheggia. Spegne le luci. Smorza la musica. Sconnette il pensiero. Scende e chiude la portiera. Da ora farà le cose di sempre. Però c’è che stasera, sarà stato anche per quel cielo tinto rosa, sorride dentro.

Immagine: foto di Arsomnia

6 Commenti

  1. La vita é una corsa con il tempo! Basta guardarsi attorno per cogliere attimi, per farci sorridere…
    complice un cielo tinto di rosa.

    Complimenti!

    marinella(nonnamery)

  2. Carissima Arsomnia, in queste tue poche righe é racchiuso il vero significato della vita. Noi ci affanniamo, corriamo chissà dove per vedere o raggiungere chissà cosa, mentre la felicità a volte é lì, a due passi da noi, ed ha le sembianze di un cielo rosa. Basta rallentare, allora,quando il cuore ce lo chiede, e godere appieno di un attimo prima di rituffarci nella monotonia della vita. Complimenti davvero, Lenio.

  3. Cara Arsomnia,
    nel tuo bel racconto, la complessità di pensiero che ci accompagna nel paesaggio metropolitano si perde, in uno spazio della natura, per entrare in una stanza di compensazione dell’essere, con il cielo tinto di rosa. Per ritrovare il suo tempo, la sua emozione, il suo sorriso.
    Complimenti vivissimi

    Daniela Quieti

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