Manuel nella corrida di Antonio Rossi

Manuel nella corrida

Quando l’accordeon d’arancio intonò un celeste tango,
Manuel venne alla luna danzando come un giglio,
venne alla luna e incise due denti di colomba,
mentre l’onda di un sogno bagnava dolci spose.

Quando venne Manuel l’aurora disse al mare:
dove hai portato il canto dei tuoi gabbiani d’oro?
Dove si son fermate le tue potenti alghe?
Quando venne Manuel l’aurora si distese.

Quando venne la notte il Gufo dei Cipressi baciò le tombe vuote,
Il Gatto dei Sospiri sbocciò come le rose nel cerchio dell’arena,
Manuel sfiorò la bocca di una ragazza ragno color del cioccolato,
silente come un puma la mano di un alano rubò un arcobaleno.

Rubò un arcobaleno, rubò tutte le stelle, rubò cento chitarre,
salì sopra la cresta di un gallo ermafrodito armato di coltello,
vagò come un serpente in giungle di saliva d’iguane deliranti,
lottò fino al tramonto con gialle scimitarre fuggite da un castello.

Odiò le capinere sedute sulla bocca dei polipi giganti,
odiò la carne dura delle sirene cane sdraiate sui giacinti,
invase tutto il corpo di un’ape galoppante nell’arnia del peccato,
Manuel prese la nebbia, la trasformò soave in pane prelibato.

Manuel nella corrida ferito da un petardo saltò come un ghepardo,
inerme e sanguinante varcò i confini immensi del circolo polare,
Manuel fece miracoli divini, moltiplicò le carte del demonio,
Manuel portò la croce e porse l’altra guancia ai due ladroni.

Manuel non era Dio, Manuel non era vita, Manuel era la morte.

***

Alla festa dei fiori

Questa notte alla festa dei fiori hanno ucciso due ragni d’argento,
hanno ucciso la morte, questa notte alla festa dei fiori,
i crudeli bambini del sole hanno rotto la sfera del tempo,
la tua gialla chitarra spagnola ha intonato le note di un tango.

Ha intonato le note di un tango quella vecchia chitarra struggente,
ha bagnato il tuo cuore salato di emozioni di acqua stagnante,
nei tramonti dipinti di more si è commossa persino la notte,
un agnello di lana cinese ha raccolto una palla di neve.

Ha cantato anche il gallo del vento inseguendo una stella cometa,
due colombe si sono baciate nella terra del baco da seta,
nei tramonti dipinti di Ebrei è comparso un airone stremato,
un cavallo stupendo ed alato ha sfiorato la mente di Dio.

Questa notte alla festa dei fiori hanno ucciso due cani ariani,
hanno ucciso la vita, questa notte alla festa dei fiori,
i codardi leoni del circo hanno rotto il trapezio di fango,
la tua gialla chitarra spagnola ha intonato le note di un tango.

Ha intonato le note di un tango nell’arena dei gatti ruspanti,
ha bagnato il tuo volto canino di pernici vestite di bianco,
nei tramonti di antiche lenticchie si è specchiato il profilo di Dante,
una luna calante crescente ha offuscato i colori del mare.

Ha cantato anche l’ultimo grillo nella calda stagione dei rospi,
due ciliegie si sono imbiancate in un prato di candide suore,
hanno ucciso l’amore, questa notte alla festa dei fiori,
la tua gialla chitarra spagnola ha intonato le note di un tango.

Due colombe si sono baciate nella terra del baco da seta.

Ha cantato anche il gallo del vento inseguendo una stella cometa.

***

Leggiamo e commentiamo insieme queste poesie tratte dal libro Manuel nella corrida di Antonio Rossi, recensito da Nicla Morletti nel Portale Manuale di Mari.

19 Commenti

  1. Esistono due modi di leggere (sopra tutto le poesie) : con la mente e con il cuore. E l’una e l’altro montan due lenti diverse.
    Antonio Rossi punta sulla seconda, attraverso immagini liriche trasmodate nella parola.
    In “Manuel nella corrida” deve percorrere i sentieri della riflessione
    per arrivare alla vetta del supremo vivere. Quello degli attributi “divini”.

    Gaetano

    • Grazie Gaetano per il tuo commento oculato e di sicuro spessore culturale. E’ vero, la sola lirica, specialmente quella troppo intimistica, da sola non è sufficiente, a mio avviso, per catturare l’ascolto di una gran parte della nostra società che brucia inutilmente i suoi giorni in uno sfrenato edonismo. Non serve agli scrittori piangersi addosso e calarsi in una “dimensione perdente”, il nemico (l’incendiario dei sogni) ci va a nozze. E’ quindi necessario diventare una sorta di “predicatori”, senza nulla togliere a chi è deputato “in primis” per tale uffizio e con la forza della parola inchiodare il lettore al suo essere. Ti ringrazio anche per collocare il mio percorso poetico (ed esistenziale) nella dimensione del “supremo vivere”.

  2. I versi dal ritmo incalzante sono lievitati dalla voce dell’anima in cerca di sogni ed è molto importante sognare in una società che si lascia dominare da un esasperato raziocinio, rischiando di inaridirsi.
    L’esito formale è raffinato ed elegante.
    Complimenti!
    Giuseppina

    • Grazie Giuseppina per il tuo volo fra le rondini dell’incredibile. Il sogno, l’immaginazione, il miracolo della parola e perché no l’utopia sono, a mio avviso, le strade possibili (anche se appartengono alla dimensione dell’impossibile) da percorrere per avvicinarsi a capire il senso della nostra esistenza. La “fredda scienza della ragione”, con tutti i suoi meriti, difficilmente può aiutarci a sviscerare il Dna dell’anima.-

      Gentilmente, per ricevere una copia omaggio del mio libro, compatibilmente con la disponibilità delle copie omaggio, ti prego di metterti in contatto esclusivamente via mail con la Redazione indicando il titolo del mio libro e il tuo indirizzo postale.

  3. Leggere, leggere, mai tralasciare perchè puoi scoprire qualcuno che sa come si scrive una poesia intimista ma universale, perfetta, e quei due “ragni d’argento”! Tutte e due hanno l’intensità che solo il mio amatissimo Garcia Lorca è riuscito a trasmettermi in un tempo che ricordo con nostalgia, bravo Antonio, leggerti è il tutto, Mariarosa, alias la tigre.

    • Grazie Mariarosa per aver colto il senso universale della mia poesia. D’altronde è assurdo, in una società così complessa e oserei dire “spietata”, arroccarsi a descrivere il solo disagio personale o glorificare stucchevoli amori. La nostra voce (e siamo tanti) deve farsi sentire e denunciare, con coraggio, le ingiustizie che opprimono il nostro vivere. Naturalmente è giusto che la lirica sia sviluppata attraverso una scrittura che rispetti i canoni poetici ed estetici, l’universo esistenziale appare molto grigio e occorre perciò dipingerlo di vivaci colori, di armonia e (nonostante tutto) di speranza. Ben vengano anche le poesie elegiache o romantiche se il linguaggio è sviluppato con “calviniana” leggerezza. Mi riempie poi di orgoglio sapere di averti trasmesso la stessa intensità poetica del tuo (e anche del mio) amatissimo Garcia Lorca. Sei una tigre buona.

      Gentilmente, per ricevere una copia omaggio del mio libro, compatibilmente con la disponibilità delle copie omaggio, ti prego di metterti in contatto esclusivamente via mail con la Redazione indicando il titolo del mio libro e il tuo indirizzo postale.

      Un caro saluto
      Antonio

  4. Parole che hanno una grande tensione espressiva e che permettono al lettore di fuggire dai comuni e stretti orizzonti.
    Ogni frase racchiude in sé un mondo proprio, un qualcosa di straordinario che va oltre lo stato di pura sopravvivenza.
    Complimenti e grazie ad Antonio Rossi, lei è riuscito a farmi sognare ad occhi aperti un mondo fantastico.

    • Grazie Enzo per le sue belle parole. Mi riempie poi di gioia avere la conferma che i miei versi trasportano al di là del nostro stretto orizzonte, nel colorato volo del sogno e riescano altresì a creare un “pulviscolo esistentivo” (per dirla alla Heiddegger), forse illusorio, ma che penso aiuti a capire, lanciando una decisa sfida al “grigio pensiero razionale”, il perché del nostro vivere. Non rassegniamoci dunque, come dice lei, allo stato “di pura sopravvivenza”, scendiamo a lottare nell’arena con Manuel e come detto da Davide Rondoni nella prefazione al mio libro: “La vita non vale la pena di essere vissuta se non per cercare risposta a questo interrogativo che riguarda il senso, la durata e il valore di tutti i nostri desideri e del nostro amore”. Lo stesso Rondoni, in un servizio apparso su una nota rivista letteraria, racconta un aneddoto: il poeta, trovandosi a fare un’escursione nella natura incontaminata con il figlioletto si sente chiedere da questi, nel vedere una montagna: “Babbo, cos’è?”… è una montagna figliolo… E ancora il bambino: “ e cosa fa la montagna?…

      “Gentilmente, per ricevere una copia omaggio del mio libro, compatibilmente con la disponibilità delle copie omaggio, la prego di mettersi in contatto esclusivamente via mail con la Redazione indicando il titolo del mio libro e il suo indirizzo postale.”

      Antonio Rossi

  5. Il senso del ritmo che scaturisce da queste poesie è davvero coinvolgente ed inarrestabile; il lettore è catturato e partecipa alla poesia, ne è circondato, anche grazie alle parole scelte che sono molto immaginifiche.
    Sono poesie che davvero prendono e difficilmente ci abbandonano anche dopo aver finito la lettura.

    • Ti ringrazio Martina per aver colto il senso del ritmo delle mie poesie. E’ sempre necessario, a mio avviso, sorreggere il contenuto con una musicalità incalzante e coinvolgente, anche per affermare una “doverosa liricità” che, a causa degli scottanti temi trattati (ai quali corrisponde un linguaggio più crudo), non è facilmente conservabile nella poesia contemporanea. Mi rende felice poi sapere che i miei versi non ti abbandonano immediatamente, che puoi così sostenere la continua lotta di Manuel nella corrida della vita.

      • Per Martina:”Gentilmente, per ricevere una copia omaggio del mio libro, compatibilmente con la disponibilità delle copie omaggio, ti prego di metterti in contatto esclusivamente via mail con la Redazione indicando il titolo del mio libro e il tuo indirizzo postale.”

  6. Ore 11.35 prima lettura.
    L’impatto è di leggere questi versi e automaticamente associarli in musica. A tratti ricordano il surrealismo di de andrè. Sono associazioni improbabili: i tramonti di lenticchie, i ragni d’argento…Sino al contrasto estremo di festa e morte. Gioia e dolore.
    Ore 11.45 seconda lettura.
    Capisci che la forza di questi versi è il loro essere improbabili, eppure così veri. Non è una festa dei fiori, ma una festa della poesia. A cui il lettore prende parte. Leggendo diventa protagonista. Bello davvero.

    • Grazie Valeria per il tuo commento, per aver trovato nella forza dei miei versi la convergenza fra improbabilità e verità. La mia sfida è cercare di contrastare, nell’arena della vita, la fredda logica della mente,l’annientamento della dignità, il cinismo, tutte mostruosità che dipingono di nero il nostro arcobaleno dei sogni.

      • “Gentilmente, per ricevere una copia omaggio del mio libro, compatibilmente con la disponibilità delle copie omaggio, ti prego di metterti in contatto esclusivamente via mail con la Redazione indicando il titolo del mio libro e il tuo indirizzo postale.”

  7. Se si vuole vivere qualche ora in un mondo parallelo, questo è il testo giusto. Una poesia avanguardista, piena di colori, mai scontata, quasi onirica, ecco il grande pregio di Antonio Rossi,il poeta isolano che porta un pò di pace nella nostra anima, colpita dai rumori quotidiani. Finalmente un Poeta con la P maiuscola e un uomo, per chi ha avuto la fortuna d’incontrarlo,davvero straordinario. Dopo aver letto MANUEL NELLA CORRIDA non si è più gli stessi. Vivamente consigliato. Ciao

    • Ti ringrazio Giancarlo per l’alta considerazione. Il tuo commento fortifica la mano e rasserena il cuore di quelli che continuano, con la paura di non essere letti o ascoltati, a scrivere poesie. Perciò andiamo avanti, versiamo altro inchiostro senza paura, diventerà acqua pura per ristorare le nostre anime assetate di pace.

      Antonio Rossi

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