“…tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.”

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"…tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te."
 
 
 
L’affanno dei giorni spegneva il tuo contorno immaginato
mentre languiva il tempo nel torpore dell’estate.
Lontano,
all’orizzonte,
si allungava,
indistinta,
la tua ombra.
 
Vago il gesto,
distante il respiro,
gravido il cuore di umori mortali,
ti cercavo per strade,
borghi sperduti,
sentieri inesplorati
e vie maestre.
Vuota di occhi
e con l’anima ferita
andavo nel mio viaggio
alla fine della notte.
 
Lenta la mano sbiadiva gli orizzonti,
sparse carezze su volti e nomi incerti,
e nell’alba ecco la luce
che  proiettava quieta la tua ombra.
 
 

11 Commenti

  1. Mi piace come descrivi questo tuo viaggio. Oltre a parlar d’amore, la metafora sembra descrivere il viaggio dell’anima che vaga nel buio fino a ritrovar la luce.

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