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Avventurose fantastorie di Alba Venditti

Avventurose fantastorie

Inseguendo i segreti del mare –

Gianni era un ragazzo di 14 anni, figlio di un pescatore e di una casalinga, che abitava nei pressi della costiera amalfitana dove passava le sue giornate lì ad ammirare fiero il mare di quella costiera e se lo godeva gareggiando con tuffi acrobatici insieme agli amici di sempre. Di fronte alla sua famiglia abitava un’infermiera rimasta vedova che aveva una figlia sua coetanea di nome Francesca molto gioviale malgrado fosse diventata cieca in seguito al trauma di un incidente stradale nel quale aveva perso il padre e finora nessuna terapia adeguata era stata trovata per lei. Francesca sentiva tutti i giorni il rumore del mare, che amava profondamente, e avrebbe voluto li tuffarsi per incontrarlo se non avesse avuto il problema della sua cecità, però la madre era impossibilitata ad accompagnarla al mare perché era costretta tutti i giorni a lavorare per mantenere la famiglia. Tra i due ragazzi coetanei vicini di casa Gianni e Francesca nacque un’amicizia bellissima fatta di scambi di opinioni e descritte emozioni, esclusa la pietà, quella che invece tutti provavano per quella ragazzetta. Gianni raccontava a Francesca che ogni tanto andava ad aiutare i pescatori nel porto di Amalfi dove lavorava anche il padre per accumulare tanti risparmi e riuscire a realizzare il suo sogno di recarsi, al suo diciottesimo compleanno, a fare il viaggio in Australia per vedere la grande barriera corallina. Arrivò finalmente per Gianni la maggiore età e lui per prima cosa si recò da Francesca a salutarla come suo solito e poi con grande sorpresa le si avvicinò la baciò e le chiese: “Mi vuoi accompagnare in Australia? So che il mio sogno è anche il tuo sogno e anche se sei cieca tu vedrai con i miei occhi i colori dei pesci del fondale marino e io invece con le tue sensibili orecchie percepirò le emozioni dei pesci che affollano la barriera corallina”. Francesca rimase senza parole, ma veramente felice di aver trovato in quel ragazzo d’oro l’amore e la gioia di vivere e acconsentì alla sua richiesta. Gianni e Francesca finalmente fecero quel sospirato e lunghissimo viaggio in Australia ma non si sentirono affatto stanchi del viaggio affrontato e neanche forestieri, perché le acque calde tropicali diedero loro il benvenuto tutte cordiali, il sole allegro filtrò i suoi raggi nel mare per esprimergli benevolenza, ma anche le onde li salutarono con il loro continuo andirivieni. I due giovani palombari si avventurarono mano nella mano nella grande barriera corallina e subito lui la portò in mezzo ai pesci viandanti e le descrisse la livrea arancione di un pesce pagliaccio buffamente decorata, che non si impaurì del suo spiritoso versacelo, anzi poi si rifugiò furbetto fra i tentacoli carnosi dell’attinia di un tenue color rosa. Poi gli avventurosi palombari nel loro viaggio sommerso simpatizzarono con i pesci farfalla che lei sentiva guizzare al suo fianco leggiadri in quel grande oceano insieme ai pesci angelo che lui ben le descrisse che sembrava tutto ad un tratto che il mare fosse diventata una volta celeste. Poi Francesca disse a Gianni, mentre si stavano spostando, che sentiva provenire dei rumori assordanti rassomiglianti a dei martelli pneumatici. Incuriosito Gianni la portò in quella direzione e rimase stupito che delle chiocciole marine, pur apparendo in eleganti conchiglie, non esitavano con determinazione a trivellare le pareti di casa dei signori molluschi che, dormiglioni, furono costretti a risvegliarsi bruscamente altrimenti sarebbero stati sfrattati. I palombari volevano incontrare curiosi lo squalo, che appena li vide se li guardò stupito perché gli sembravano pesci insoliti, mentre lei per un attimo sentì le ciglia dei suoi occhi che combattevano per staccarsi, finché si lasciarono con suo stupore andare e lei poté vedere incredula lo squalo che se li esaminava sentendo un brivido di paura. Poi lo disse subito a Gianni e lui esterrefatto la abbracciò dolcemente e la trascinò felice verso la gigante balenottera azzurra definito il gigante degli oceani capace di sembrare anche tanto leggero quando di fronte a loro fece acrobazie fra le onde e per un istante li invitò ad imitarli. Gianni e Francesca ebbero la fortuna di capitare anche ad una lotta spettacolare tra il capodoglio, la grande balena con i denti scesa a mille metri di profondità per dare la caccia alla sua preda preferita, il calamaro gigante dalle lunghe braccia. Stavolta il calamaro gigante non si spaventò di fronte al capodoglio, anzi scatenò le ventose delle sue lunghe braccia lasciando profonde cicatrici al capodoglio che sembravano lasciate da una piovra e poi si allontanò in fretta, lasciando il capodoglio ammaccato e a bocca asciutta. I palombari ritornarono più in alto ancora a sbirciare in quell’immenso mare cristallino dove Gianni e Francesca videro particolari pesci scoiattolo guizzanti felici con una bella livrea rossa come un semaforo che incredibilmente appena fece notte diventò loro bianca come un faro, poi rimasero colpiti anche dai pesci pappagallo vestiti di livrea verde e azzurro che frantumavano quel mondo variopinto di bei coralli fischiando al passaggio degli eleganti e fascinosi pesci donzella. I palombari riaffiorarono uniti in superficie e a loro si affiancarono i simpatici e giocherelloni delfini quasi ad accompagnare e salutare i loro nuovi ospiti che meditavano di costruirsi una casa insieme in fondo a quel mare chiaro.

***

Brano tratto dal libro “Avventurose fantastorie” di Alba Venditti.

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