Il giorno non è mai troppo lungo di Domenico Distefano

Il giorno non è mai troppo lungo di Domenico Distefano

Poesia

Poesia, parli di noi,
esuli in terra e assetati di vita,
che ci stupiamo davanti al creato,
davanti ad un prato fiorito,
ad un gorgoglìo, ad un germoglio,
ad un battito d’ali,
ad un’alba o tramonto,
al cielo stellato,
all’innocenza di un bimbo.

Sei corda pizzicata dal dolore,
se un uomo soffre e porta una croce
perché ha perso il lavoro
o una persona cara,
perché ha subito ingiustizie,
violenze, sopraffazioni,
perché ha perso la libertà,
la dignità, la pace.

Tu sei libertà interiore.
Diffondi armonie con tuoi versi,
teneri distillati di cuore,
e non serve denaro per comprare
ciò di cui l’anima ha bisogno.

Tu comunichi emozioni,
adeguate a tutte le culture;
apri orizzonti,
risvegli le coscienze,
cogli l’essenza delle cose
e delle esperienze umane.

Ci arricchisci di sogni e di fantasia,
preziosi tesori, che nessuno
ci può rubare o tassare.
Stupisci con associazioni di suoni.
Ci fai meditare con un’allegoria,
che del poeta nasconde il pensiero.

Le tue parole crescono in immagini
e il mare si tinge di azzurro intenso
in lontananza e brilla il faro
e la spiaggia s’ingrandisce nella schiuma,
e nella conchiglia ritrovata
risuona un’eco di tempesta.

Ingialliscono le tue pagine
col passar dei lustri,
ma rimangon fresche e profumate
le rose dei tuoi versi,
sbocciate nei giardini,
ove tacciono i rumori molesti.

Tu, antica e imperitura arte,
ispirata da eliconie Muse,
addolcisci e dai un senso alla vita
con il sentire e l’immaginare,
con il sognare e il ricordare.

***

La prima neve

Che sorpresa! Al risveglio
le cime ammantate di bianco.
Di notte, un pittore
ha cambiato colore.
La nebbia, a banchi,
ora nasconde, ora rivela.
Ai soffi di grecale
gli alberi ondeggiano
e i nudi rami intrecciano.

Non più campi verdeggianti,
uccelli cinguettanti,
greggi pascenti,
bimbi vocianti.
Vola basso il passero
in cerca di cibo
e l’uomo non teme.
Matura in terra il seme.
Per le strade silenziose
rari passi frettolosi.

Chissà se tutti hanno
una casa, una famiglia, del pane!
Chissà, o Pippo, se oggi ninfe marine,
vive nella fantasia di bambini,
risalgono l’impetuoso Elicona
fino alle sorgenti dell’Argimusco,
per spiare i satiri silvani
tra querce e faggi dell’esteso bosco;
per ammirare i giganti di pietra
da millenni custodi delle alture
e i pennacchi di fumo inanellato,
sfilacciato dal vento verso il cielo,
dalle infuocate viscere del Monte
dimora dell’operoso divin fabbro
e dell’incatenato incauto Encèlado;
e per udire il grido di dolore
del ciclope accecato da Nessuno!

L’orologio della vicina chiesa
scandisce le ore fugaci.
Ora nevischia.
Per un istante
schiarisce ad oriente
e da uno squarcio di nube
splende e poi muore
un raggio di sole.

***

24 Agosto

Dal Santuario, in processione,
sfilano i fedeli,
scalzi alcuni per voto,
autorità civili e militari,
preti e confraternite
dietro la pesante vara
della Provvidenza miracolosa
dallo sguardo amorevole,
trasportata a spalla
per tortuose e poco agevoli vie.
Cantano in coro al sole che cede,
alle ombre che invadono.
Suona la banda musicale,
venuta da lontano.
Esplodono i fuochi d’artificio.
Tutti pregano. Fiduciosi,
chiedono protezione e grazie
alla Mediatrice presso Dio,
provano conforto alle umane croci.
Quale grande potere unificante
ha la religione, la fede,
prodigiosa luce di speranza
alla tacita pena che consuma.

Il commento di Nicla Morletti nel Portale Manuale di Mari

***
Il giorno non è mai troppo lungo
di Domenico Distefano
2014, pag. 188
Magi Editore

1 commento

  1. Amico mio, cosa devo dire! sto rileggendo per la seconda volta le poesie del tuo libro “Il giorno non è mai troppo lungo” – è meraviglioso.
    Sulla spiaggia – pag. 61 – sai esprimere in un modo speciale la malinconia che mi prende quando solitario indugio sulla riva del mare.

    Folgori nelle tenebre – pag. 60 – mi hai fatto ritornare bambino.
    Ricordi indelebili – pag 54 – un groppo mi ha preso la gola pensando a care voci.
    E cosa dire per un “Pezzo di pane” per “Foglie” per “Dittatura” ecc. ecc. ecc.

    DOMENICO IL TUO E’ UN LIBRO STUPENDO – E SONO FELICE DI ESSERE TUO AMICO

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